martedì 6 gennaio 2009

Il Triangolo delle Bermude: un falso mistero

 

Uno dei misteri più famosi che si conoscano è quello del Triangolo delle Bermude (detto anche Triangolo Maledetto). Il nome deriva dalla forma triangolare compreso tra il punto più meridionale della costa dell'arcipelago delle Bermude, il punto più occidentale dell'isola di Porto Rico e il punto più a sud della penisola della Florida.

Secondo molti ufologi questa zona sarebbe una vera e propria zona maledetta dove sarebbero avvenute sparizioni di navi ed aerei in maniera inspiegabile.

In realtà, secondo le indicazioni della United States Coast Guard, il numero di incidenti in questa zona non è affatto superiore alla media rispetto ad altre zone ad intenso traffico aeronavale.

L'alta densità rilevata dagli ufologi, e divulgata nelle loro opere, è dovuta al fatto che nell'area del Triangolo delle Bermude vengono fatti di solito convergere incidenti che invece sono avvenuti in zone vicine ad esso, ma non esattamente al suo interno.

Questo "trucco" contribuisce a far credere che la densità di incidenti sia persino doppia, se non tripla, rispetto alla media.

 

La causa degli incidenti

Secondo gli appassionati di ufologia e di misteri le cause degli incidenti sarebbero tra le più svariate. Una delle più accreditate è che la zona sia sede di una base aliena sottomarina e che gli alieni fanno scomparire navi e aerei perché gli occupanti potrebbero essere scomodi testimoni della loro presenza (!). La cosa, secondo gli ufologi, sarebbe confermata dai frequenti avvistamenti UFO.

Non mancano però altre ipotesi, ancora più fantasiose, come ad esempio quella che afferma che nella zona del Triangolo sia contenuta una deformazione dello spazio-tempo in cui navi e aerei vengono inghiottiti per ricomparire in una'altra dimensione (!). Non a caso questa ipotesi è una delle più moderne e sicuramente influenzata dalle storie di fantascienza che vanno di moda negli ultimi decenni (leggi il mio articolo sugli UFO di Giulio Verne).

Oppure che nel fondo marino ci siano i resti dell'antica Atlantide, una civiltà altamente tecnologica del passato le cui strumentazioni inabissate sarebbero ancora attive e che con i loro potenti segnali elettromagnetici disturberebbero gli strumenti di bordo di navi ed aerei facendoli impazzire. Questo provocherebbe la perdita della rotta e quindi favorirebbe gli incidenti.

 

Ma in conclusione?

In conclusione vorrei citare un passo tratto da un breve articolo di Massimo Polidoro pubblicato sul sito del CICAP:

"... ll giornalista Larry Kusche si è preso la briga di analizzare uno per uno tutti i casi di "scomparsa" indicati dai cultori del mistero; risultato: non c'è nessuna spiegazione perché non c'è nessun mistero da spiegare. Infatti:
1) è stato possibile trovare una spiegazione razionale per la maggior parte degli incidenti verificatisi nella zona;
2) i pochi casi rimasti insoluti sono quelli per cui non è stato possibile trovare informazioni;
3) diverse "sparizioni" accreditate al Triangolo in realtà si sono verificate molto più lontano;
4) contrariamente alla leggenda, quasi tutti gli incidenti si sono verificati quando il tempo era brutto;
5) chi ha scritto libri sul Triangolo ha deliberatamente nascosto informazioni che avrebbero permesso di fornire semplici spiegazioni per le sparizioni;
6) alcuni incidenti non sono mai avvenuti se non nella fantasia di chi ha scritto libri sul Triangolo delle Bermuda.
Conclusione: se si prendono tutti i casi più importanti citati dai cultori del mistero, esclusi quelli mai avvenuti, e li si dispone su una cartina si scopre che alcuni si trovano a nord dell'Oceano Atlantico, altri nel Golfo del Messico, alcuni nell'Oceano Pacifico e altri addirittura nei pressi dell'Irlanda o del Portogallo.
Quante sparizioni, dunque, sono avvenute realmente all'interno del Triangolo? Solamente quattro!"

Direi che, più che un Triangolo Maledetto, dovrebbe essere considerato un Triangolo Fortunato, visto che vi avvengono così pochi incidenti :-)

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